Musei accessibili? - Explora - Il museo dei bambini di Roma
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Musei accessibili?

Quali sono le scelte progettuali che portano i musei a diventare più accessibili? 

Quali sono le competenze che il Museo deve sviluppare e quali le esigenze del pubblico?
Negli ultimi anni stiamo assistendo a una vera e propria trasformazione dei Musei: individuati come luoghi speciali a servizio della collettività, un vero e proprio cambiamento è derivato dalla riconsiderazione del pubblico, che, trasformato in comunità attiva, nella sua unicità, manifesta diverse esigenze. 
Ai fini di un miglioramento della fruizione museale in senso di accessibilità e partecipazione, è bene riconoscere che l’accesso ai musei, e più in generale alla cultura, è un diritto
Il 25 aprile 2018, la Commissione per la cultura e l’istruzione (CULT) del Parlamento Europeo è intervenuta, attraverso un report, fornendo informazioni e proponendo soluzioni relative alle barriere che ancora rappresentano un ostacolo al processo di trasformazione dei musei in luoghi più inclusivi. Grazie a questo report è possibile aprire un più ampio panorama su quelli che rappresentano impedimenti all’accesso nei luoghi della cultura: ostacoli finanziari, architettonici, digitali, sociali ed educativi.  

La relazione

La relazione presentata dalla Commissione per la cultura e l’istruzione sottolinea il valore di un settore culturale accessibile come fondamentale base della società democratica, sottolineando il ruolo attivo della politica nazionale ed europea affinché siano raggiunti tali obiettivi. 

L’accesso è un diritto

“Ogni individuo ha il diritto di partecipare liberamente alla vita culturale della comunità, di godere delle arti e di condividere il progresso scientifico e i suoi benefici” è il testo dell’articolo 27 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani proclamata dalle Nazioni Unite, in cui si sottolinea il valore imprescindibile delle attività artistiche e creative quali migliorative del benessere psichico e fisico degli individui. Più recente è il piano di lavoro 2015-2018 del Consiglio Europeo in cui si riconosce la priorità assoluta di supportare la cultura accessibile e inclusiva. 
Cosa fare?
Il primo passo per migliorare l’ accessibilità alla cultura è l’individuazione dell’audience come gruppo eterogeneo che si esprime attraverso diverse esigenze: solo identificando le necessità dei singoli pubblici è possibile promuovere una progettazione attenta e specifica aumentandone la partecipazione. L’accesso alla cultura deve essere sostenuta da programmi che lo rendano idoneo in termini di sicurezza e autonomia. 

Barriere finanziarie e sfide educative

In termini finanziari l’accesso alla cultura è spesso impedito dal costo elevato di beni o servizi culturali. Ai fini di offrire una maggiore possibilità di accesso, le politiche nazionali dovrebbero così prevedere strategie economiche più mirate che prevedano per esempio sovvenzioni o agevolazioni, garantendo al tempo stesso la sostenibilità economica dei luoghi di cultura.
Il mancato interesse nella partecipazione alla cultura è un dato sul quale riflettere: il basso livello di domanda è spesso derivante da livelli di istruzione diseguali e da un mancato supporto scolastico nell’identificazione di bisogni e competenze culturali. A questo proposito si innesca una riflessione sul ruolo fondamentale della scuola e dei centri culturali nel proporre iniziative interessanti e promuovere la partecipazione culturale.
Quali soluzioni? Oltre alla calendarizzazione di giornate a prezzo ridotto, l’adesione a programmi di cofinanziamento a livello europeo o nazionale, potrebbe garantire alle strutture, soprattutto se private, la possibilità di offrire al proprio pubblico attività a ingresso gratuito o speciali piani di contrasto alla povertà educativa. 

Barriere strutturali

Sono compresi nel contesto delle barriere strutturali tutti i centri geograficamente lontani dalla vita culturale o carenti di infrastrutture che ne permettano il collegamento. Il mancato interesse alla vita culturale è dunque derivato da trascurate strategie di supporto al turismo culturale e alla  difficoltà della mobilità di artisti e professionisti della cultura. 
Dal punto di vista architettonico, dati positivi sono forniti dal Report Istat sull’accessibilità alla cultura, che relativo al 2021, riporta che circa il 67,7% dei musei intervistati sono dotati di servizi igienici attrezzati per persone con disabilità, mentre il 61,6% è dotato di strutture architettoniche come rampe, scivoli, ascensori o piattaforme elevatrici. 
Pavimenti antiscivolo, segnaletiche chiare e leggibili, mappe tattili o disegni a rilievo, e ancora video per la lingua dei segni o mappe con Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) e assistenza al visitatore sono strumenti necessari per permettere la fruizione libera e autonoma del pubblico con disabilità.   
A questo proposito si inserisce durante la progettazione di nuovi spazi o mostre la necessità di un team formato e disposto alla collaborazione con enti o associazioni che riuniscono rappresentanti di diverse forme di disabilità. Questa sinergia progettuale favorisce una migliore risposta ai bisogni dei singoli e contribuisce allo sviluppo di soluzioni focalizzate. Alla parte formativa dello staff si unisce anche il dialogo continuo e la condivisione di prassi e metodi con le stesse persone future beneficiarie del progetto inclusivo: l’idea di coinvolgere attivamente il pubblico si è rivelato negli anni come il migliore contributo alle strategie di trasformazione di musei e luoghi culturali inclusivi. 

Barriere digitali

Digitalizzazione e accesso ai contenuti online si rivelano mosse essenziali per una più ampia partecipazione alla cultura: questi strumenti consentono di ampliare il proprio pubblico raggiungendone di nuovi. Un’opportunità il digitale che deve però tenere conto delle limitazioni nell’accesso a internet dovute a connessioni scadenti o inesistenti in alcune zone e all’impossibilità di alcune disabilità di fruirne in modo integrale.
Soprattutto durante il periodo pandemico abbiamo assistito all’incremento di servizi digitali che hanno migliorato la relazione tra enti culturali e pubblico. 

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