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GLI SPAZI
DEL MUSEO

6.700 mq espositivi interni e aree verdi

UNO SPAZIO RESTITUITO ALLA CITTÀ

Una grande opera di riqualificazione urbana ha trasformato un’area degradata in un prezioso punto di riferimento per i bambini, famiglie e scuole.

Explora si trova nell’area dell’ex deposito tranviario storicamente denominata Borghetto Flaminio, nel cuore di Roma, tra Villa Borghese e Piazza del Popolo.
L’area di 6.700 mq, data in concessione al Museo dei Bambini dal Comune di Roma (atto concessorio n° 102517 del 14/09/00, Deliberazione C.C. n° 228/97 e Deliberazione n° 175/99), è stata ristrutturata e riqualificata grazie al sostegno di aziende private ed enti pubblici coinvolti in una raccolta fondi di 3.700.000 euro.

Ad oggi, al momento della redazione di questo testo, la cooperativa è in attesa che il Dipartimento Patrimonio, Sviluppo e Valorizzazione dell’Assessorato al Patrimonio di Roma Capitale aggiorni l’atto di concessione alla luce del nuovo Regolamento sull’utilizzo degli immobili di Roma Capitale per finalità di interesse generale, approvato con Deliberazione dell’Assemblea Capitolina n. 104 del 16 dicembre 2022.

Explora è costituito da un padiglione espositivo, un’area verde ad accesso gratuito attrezzata con giochi e mostre fotografiche, libreria, shop, bar, ristorante ed un parcheggio riservato ai visitatori.

Dopo oltre 20 anni anni di crescita e successi, Explora Cresce – il progetto di ampliamento del museo – costituisce il passo finale della riqualificazione dei restanti 2.000 mq dell’area.

La cooperativa opera con sistema di qualità EN ISO 9001:2015 per la “Progettazione ed erogazione di attività ludico-educative per bambini da 0 a 12 anni” EA39, per la “Progettazione ed erogazione di servizi formativi” EA37 (Certificato n° IQ-0607-01 Dasa Rägister) e per la Parità di Genere UNI/PdR 125:2022 (Certificato n° IPDR-0924-10 Dasa Rägister).

EXPLORA LA STORIA

ARCHEOLOGIA

Il luogo in cui nasce Explora ha oltre 2.000 anni di storia ed è un coesistere di architettura, archeologia, restauri e nuove tecnologie; interventi di trasformazione dovuti al passare del tempo e al susseguirsi di epoche che differiscono culturalmente l’una dall’altra, che hanno reso l’area del Museo un patrimonio stratigrafico di scoperte.

Nel 1998, quando l’area comunale dell’ex deposito tranviario Atac di via Flaminia 80 è stata data in concessione al Museo dei Bambini, gli edifici erano in completo stato di abbandono e degrado.
Gli spazi sono stati oggetto di un progetto di recupero ed adattamento alla funzione espositiva: con la ristrutturazione degli edifici sorti tra il 1870 e il 1920, si è realizzata una grande opera di riqualificazione urbana, che ha trasformato un’area degradata in un prezioso punto di riferimento per i bambini, famiglie e scuole.
L’impostazione progettuale ha voluto mantenere la memoria storica della facciata industriale su via Flaminia.

Gli edifici, interessanti testimonianze di architettura industriale, hanno subito nel tempo una progressiva rifunzionalizzazione. Protagonista indiscussa è la struttura principale in ghisa del padiglione, interessata dal 1998 dall’intervento di recupero e adattamento alla funzione espositiva. Un progetto su brevetto dell’ingegnere francese Camille Polonceau, coevo di Eiffel, preservato nelle 26 colonnine in ghisa e la capriata reticolare, quest’ultima conosciuta come la capriata Polonceau.

TRASPARENZA

Il padiglione espositivo, con le grandi pareti a vetrata e il lucernario del tetto, è uno spazio trasparente e in armonia con l’esterno. L’elemento che più ha influito sulla progettazione del padiglione espositivo è sicuramente la luce, quella naturale “governata” dal lucernario, dalle pareti e dai bris-soleil fotovoltaici e quella artificiale che di sera, attraverso le ampie vetrate, mostra l’attività ludica interna. Tutte le componenti architettoniche sono valorizzate individualmente dalla luce e dalle vetrate che donano loro visibilità sia dall’interno che dall’esterno.

Biglietti